Andrea Camilleri è stato, politicamente parlando, sempre borderline. Ha le sue idee, forti e tenaci, ma mantiene anche una diffidenza altrettanto forte e tenace, verso i partiti. Come molti. Ha resistito alle serenate di leaders che avrebbero voluto averlo con loro nelle competizioni elettorali. Sarebbe stato un testimonial importante. Ma lui ha resistito. Ha bocciato ogni proposta con eleganza, ringraziando, manifestando rispetto e considerazione verso i proponenti, talché nessuno c’è rimasto male per il suo “no”, fermo e ineludibile.

Questa lontananza dagli apparati non gli ha impedito di entrare dentro le battaglie “di principio” che ha ritenuto meritevoli di considerazione. Da che parta stia, peraltro, lo sanno tutti. Sinistra, radicale ma non troppo. Andrea Camilleri non si riconosce in alcuno dei partiti di sinistra, radicali e non. Non rinuncia però a fare la sua parte, tutt’altro, ogni volta che può.

Ed ora, forse per la prima volta, esce dal guscio. Alla vigilia delle europee ha promosso un’iniziativa che potrebbe cambiare gli equilibri della galassia della sinistra “storica”. Sta lavorando, infatti, all’ipotesi di una lista italiana che sostenga Alexis Tsipras, come presidente della Commissione europea. Il leader greco della Syriza dovrebbe guidare un nuovo soggetto politico che aggreghi la Sinistra Unitaria Europea.

Andrea Camilleri con Paolo Flores D’Arcais, Luciano Gallino, Marco Rivelli, Guido Viale e Barbara Spinelli hanno inviato una lettera al capo del partito anticapitalista greco, Tsipras, con la quale gli propongono la candidatura alla presidenza della Commissione con una lista della società civile italiana.

La stampa greca si è impadronita dell’iniziativa e Andrea Camilleri è stato intervistato, dopo un’anticipazione su Micromega. “Il problema dell’austerità è un problema che riguarda l’Europa in generale”, ha sostenuto Camilleri nell’intervista. “Per questo motivo alcuni di noi stanno cercando di creare una lista sovranazionale e transnazionale per affrontare le elezioni europee”.

Secondo lo scrittore siciliano “c’è bisogno di una radicale revisione di tutti gli accordi europei, una revisione che non può basarsi unicamente sui libri contabili, i ragionieri distruggono l’Europa…, per questa ragione dobbiamo dare una risposta europea unitari a questa crisi sostenendo Alexis Tsipras per la Presidenza della Commissione europea. Per dire che vogliamo un’Europa diversa, un’Europa che appartenga ai suoi popoli e che prenda cura dei loro interessi”.

La lista della società civile italiana non sarà antieuropea, ma fortemente europea, dunque. Dovrà cambiare la guida, non va abbattuta l’idea di Europa. Barbara Spinelli ha spiegato che una coalizione di vecchi partiti della sinistra radicale, presenti in Italia, non avrebbe alcuna possibilità di successo e che c’è bisogno di qualcosa di più grande, che “scuota la coscienza della società, superando i margini molto stretti delle formazioni politiche della sinistra radicale”.

Il rischio, tuttavia, che si aggiunga alla già frammentata galassia della sinistra radicale, un altro soggetto politico, è presente. La Syriza, tuttavia, in Grecia è andata alla grande, in prima battuta ha sfiorato il primo posto, ottenendo alle elezioni il 26,89 per cento, che ha lasciato alle spalle il Partito socialista. Stando ai sondaggi, Syriza sarebbe in testa nelle intenzioni di voto in Grecia.