Gesù e musica disco. Alla console c’è il dj che invece di alzare le mani per aizzare la folla, fa il segno della croce. Sembrano delle vere e proprie discoteche. C’è un maxischermo, un microfono, le casse. Niente droghe, però, tanto per non fare arrabbiare Giovanardi. Si chiamano cristoteche. E’ l’ultima diavoleria (parola forse inopportuna, in questo caso) arrivata in Sicilia direttamente dal Brasile. A Marsala si sono già attrezzati, adesso si sta adeguando anche il resto d’Italia. A Rio de Janeiro le cristoteche negli ultimi 10 anni sono spuntate come i funghi. Il simbolo è padre Joseph Anthony, meglio noto come dj Zeton.
E’ la moda del momento che fa stare insieme i giovani tra balli e fede. Loro infatti si divertono. Lo scopo è quello di attirare i ragazzi e proiettarli alla fede cattolica. Il Vaticano adesso avrebbe dato l’ok. Insomma, tutti d’accordo. Si può ballare il ballabile: musica house, hip hop, la techno, il gospel remixato: su un maxischermo, scorrono le parole del vangelo, ma anche immagini che fanno riferimento al Dio dei cattolici e alla Madonna.
Brani di contenuto religioso, ma ben più orecchiabili e più “divertenti” di quelli che si ascoltano a messa. Il primo esperimento italiano risale alla scorsa estate, sulla spiaggia di Marsala. Tra gli organizzatori, i rappresentanti del Rinnovamento nello Spirito Santo. Balla con Gesù. Alleluja.













