Manca soltanto la coppola in regalo, e la frittata è fatta, servita e pure digerita. Toscana terra di comici e burloni? Forse un po’ troppo, a giudicare dai prodotti in vendita. A maggior ragione, se questi sono destinati ad un pubblico di uomini “in miniatura”. I bambini. Gli stessi cui pazientemente si insegna la cultura della legalità, dell’antimafia. Dell’onestà sempre e comunque.
Ma andiamo ai fatti. Quando la fantasia scivola via, c’è chi di punto in bianco scende dal letto e programma un bel pacco per gli “abitanti” del domani: una lupara giocattolo, con tanto di confezione a tema siciliano. Sulla scatola, con due uomini con la coppola e l’Etna sullo sfondo. E la polemica scoppia… con effetto immediato. Portavoce dello sdegno è il presidente della Commissione antimafia all’Ars, Nello Musumeci.
”E’ poco costruttivo – dice – in un Paese come il nostro. Basta con queste speculazioni. “La lotta alla mafia, un cancro che ormai non conosce localizzazione territoriale, va combattuta soprattutto smitizzando i protagonisti delle consorterie criminali. E’ inaccettabile che non si comprenda come dai panini alle dichiarazioni dei calciatori, per giungere alla diffusione dei giocattoli e gadget si contribuisca ad abbassare il livello della tensione morale”.
Secondo Musumeci “la lotta alla mafia non è solo questione di ordine pubblico o di giustizia. E’ prima di tutto una scelta culturale rispetto alla quale occorre alzare le barriere della morale e iniziare anzitutto dai giovani. Spero che l’azienda produttrice di questo giocattolo si resa conto di quale messaggio negativo sta contribuendo a diffondere”.
Ma le critiche arrivano anche da un altro “megafono”, quello di Crocetta. Giusto da Firenze, il governatore ha ricordato – presentando proprio il suo movimento – che “mafia” vuol dire “bambini che ci hanno lasciato la vita, servitori fedeli dello Stato che sono stati uccisi, giovani e donne che hanno perso la vita”.
Crocetta ha poi sottolineato che “se si cerca Mafia game su Internet si trovano migliaia e migliaia di giochi che insegnano ai bambini come diventare mafiosi: mi preoccupa il fatto che non si ritenga di dover proteggere i bambini da un’educazione devastante”.










