Beppe Grillo lascia in pausa la diaria. La manifestazione del Pdl a Brescia contro i giudici, colpevoli di averlo condannato, guadagna sul blog la prima pagina.
“I giudici hanno il torto di giudicarlo, per lui dovrebbero voltarsi dall’altra parte come il Pdmenoelle o rimanere silenti come le statue di sale delle Istituzioni”, scrive Grillo. Poi lamenta il silenzio di Letta: “Non un fiato da Capitan Findus Letta, non un sospiro dai vertici del Pdmenoelle in nome della “pacificazione“.
Liquidato il Capo del Governo, Grillo rivolge la sua attenzione più in alto, verso il Colle. “Napolitano ha detto che “Bisogna fermare la violenza verbale prima che si trasformi in eversione“. A Milano con l’occupazione del Palazzo di Giustizia da parte dei nominati da Berlusconi in Parlamento l’eversione è già avvenuta. Politici contro magistratura. Non ricordo un sussurro da parte del capo del Csm. Forse era distratto in nome della governabilità. La “violenza verbale” è consentita se a protezione dello statista Berlusconi che, magnanimo, mantiene in vita il governo”.
Grillo dà poi spazio alle citazioni dei berlusconiani.
“Basta a queste sentenze annunciate, emesse sulla base di teoremi politici-giudiziari“, Gregorio Fontana, Pdl. “C’è uno scatenamento di forze, non solo giudiziarie, che hanno un duplice obiettivo: colpire Berlusconi e mettere in crisi l’equilibrio di governo“, Fabrizio Cicchitto, Pdl, tessera P2 2232. Magistrati “politicizzati accecati da un odio pregiudiziale che mi vorrebbero interdetto e politicamente morto“, Silvio Berlusconi, Pdl, tessera P2 1816”.
“E’ da vent’anni, da Tangentopoli, dalle stragi del ’92-’93, che la magistratura supplisce in parte alla Fine della Politica avvenuta con la Seconda Repubblica”, conclude Grillo. “E’ una fiamma sempre più debole, addomesticata da leggi ad castam, da un’informazione faziosa alla quale ogni diffamazione è permessa, da un presunto realismo nel cui nome si è persino giustificata la trattativa Stato-mafia. Per questo governo i magistrati sono un impiccio, un ostacolo alle Grandi Intese, colpevoli di mettere in discussione la pax sociale, irresponsabili. “Lo Stato non può processare sé stesso“, diceva Leonardo Sciascia. E oggi Berlusconi è lo Stato”.










