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Gay e felici: la doppia vita dei preti omosessuali
che la Chiesa vorrebbe “curare”. VIDEO

di Giulio Giallombardo
07 maggio 2011 13:52
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www.siciliainformazioni.com

Si dice sempre che “i panni sporchi si lavano in casa”. Chissà allora cosa pensa la Chiesa dei tantissimi sacerdoti omosessuali, alcuni dichiarati altri no, che ogni giorno pregano, celebrano messa, accolgono i più deboli ed onorano la loro “missione”. Se la Curia di Palermo invita pubblicamente un gruppo di preghiera composto da gay e lesbiche a non celebrare in chiesa una veglia per le vittime dell’omofobia, che “trattamenti” riserva ai preti gay?

 

Probabilmente farà ricorso a speciali cure mediche o psicologiche, come si evince dalla “Lettera” che spiega ai vescovi la cura degli omosessuali, ma con un ”aggravante”: in quel caso quelli da curare sono gli stessi sacerdoti. Insomma, un brutto guaio, quasi peggio dello scandalo pedofilia che ha investito il Vaticano. Del resto, gay e pedofili, secondo una certa scuola di pensiero, sono la stessa cosa.

kastalia2011


Purtroppo, a turbare la quiete delle stanze vaticane ha contribuito un recente un libro-inchiesta di un giornalista siciliano, Carmelo Abbate, dal titolo inequivocabile “Sex and the Vatican”, in cui l’autore “infiltrato” sotto copertura , ha svelato la doppia vita dei sacerdoti che vivono in segreto la loro sessualità, sia etero che omosessuale. Tutto è nato da un’inchiesta su Panorama, pubblicata lo scorso luglio dallo stesso Abbate, dal titolo “Le notti brave dei preti gay”, in cui è descritta una festa in un locale omosex romano dove alcuni preti si sarebbero lasciati andare in balli ed effusioni non proprio caste. Sul web sono finiti anche video compromettenti.


Alla luce dell’inchiesta, date le prove inconfutabili, anche il Vaticano ha ammesso lo scandalo: “I fatti raccontati - si legge sul sito internet di SkyTg24 - non possono non suscitare dolore e sconcerto nella comunità ecclesiale di Roma, che conosce da vicino i suoi sacerdoti non dalla doppia vita, ma con una vita sola, felice e gioiosa”.


Ma può essere “gioiosa” anche la vita di un sacerdote omosessuale, come quella di padre Felice, cinquantenne parroco in un comune ligure. “Sì, sono gay come molte altre persone all'interno della Chiesa, sebbene non tutte si manifestino, – ammette il prete in un articolo pubblicato dal Secolo XIX - Per vivere l'omosessualità con serenità occorre accettare se stessi. E mettere un filtro alla dinamica della gerarchia ecclesiastica e omofoba”. Così come tante altre sono state le testimonianze di sacerdoti che hanno ammesso pubblicamente la loro omosessualità e la vivono con dignitosa discrezione.


Ci si chiede a questo punto quando la Chiesa avrà il coraggio di affrontare la questione senza ipocrisie. La Curia di Palermo, vietando la veglia in chiesa per le vittime dell’omofobia prevista per il 12 maggio, ha perso un’occasione di dialogo e di crescita spirituale. Invece di pensare a “medici” o “psicologi” per la cura degli omosessuali, come si legge nel documento vaticano, una chiesa moderna dovrebbe imparare prima di tutto ad essere aperta ai bisogni della propria comunità. Nessuno escluso.

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Anonimo 09 maggio :55

E' semplicemente una ridicola operazione pubblicitaria quella messa in atto da questi personaggi le cui inclinazioni personali non possono entrare nel dibattito ecclesiale. Ancora una volta, una societ immatura e superficiale, tenta, attraverso semplificazioni, di buttare fango. Vergogna !!!

Anonimo 09 maggio :48
L'utente ha risposto al commento di parlagreco del 09 maggio 2011. Visualizza »

Gentile lettore, Lei rivolta la frittata. Giallombardo, e questa testata, non hanno promosso alcuna crociata contro i preti e a favore degli omosessuali. Così si cambiano le carte in tavola. Una veglia di preghiera è stata considerata dalla Curia inaccettabile perché a chiederla era un gruppo di omosessuali. E' un dato di fatto dal quale si deve partire, non altro. Con tutta la buona volontà, non riusciamo a comporendere come questo veto si concili con i principi e i dettami della Chiesa.

 

La Chiesa, nel suo interno, è abitata da gay, la qualcosa non ci provoca alcun sentimento di disapprovazione, perché il nostri giudizi, quando li diamo (raramente), poggiano su ben altri elementi (l'onestà, la competenza, il buonsenso, la tolleranza, l'intelligenza relazionale, l'amore per il prossimo ecc) e non sul "genere". La sua idea che i gay siano tutti anticlericali è davvero paradossale, perché semmai è vero il contrario, che la chiesa, ufficiale, è contro i gay.

 

Giallombardo ha dato uno sguardo alla presenza gay nella Chiesa per una ragione sepmplicissima: le gerarchie ecclesiastiche farebbero bene ad affrontare la questione con la sensibilità che essa richiede, invece che esorcizzarla o fare finta di niente per giustificare anacronistici veti

Che i gay siano tutti anticlericali è una verità assodata visto che accusano la Chiesa di non riconoscere il loro diritto di sposarsi, tuttavia lo hanno avuto riconosciuto da Valdesi e Luterani, non capisco quindi cosa cerchino dalla Chiesa Cattolica la quale oltretutto non può essere e non sarà mai contro qualcuno: la decisione di impedire la veglia presente nello stesso programma e nella stessa organizzazione in cui si presenta un libro che ha per titolo "Dio non esiste" oltre che essere ipocrita è anche ridicola.  Dove  sono le voci di protesta dei cosidetti "cattolici" gay contro la negazione della Fede che loro stessi dicono di seguire? Mi dispiace, la Chiesa non si presta a strumentalizzazioni e fanno bene.

parlagreco 09 maggio :22
L'utente ha risposto al commento anonimo del 09 maggio 2011. Visualizza »

Incredibile questa crociata contro i preti ed a favore degli omosessuali, dell'esoterico Giallombardo.

Fortuna che ci sono pure tanti preti onesti e coraggiosi che praticano il magistero con Fede e che sono la stragrande maggioranza nella Chiesa. Bisogna anche dire che la percentuale di preti pedofili nella Chiesa è inferiore a quella che si trova nella società o nella politica, dunque un ottimo motivo per fidarsi dei preti e per mandare i figli al catechismo.

 

Ritornando al discorso dei gay, la maggiorparte di essi sono anti-clericali e contro il Papa e comunque mantengono comportamenti fuori dalla logica del cattolicesimo. Loro si ritengono persone normali, ma sono degli esaltati esibizionisti.

Gentile lettore, Lei rivolta la frittata. Giallombardo, e questa testata, non hanno promosso alcuna crociata contro i preti e a favore degli omosessuali. Così si cambiano le carte in tavola. Una veglia di preghiera è stata considerata dalla Curia inaccettabile perché a chiederla era un gruppo di omosessuali. E' un dato di fatto dal quale si deve partire, non altro. Con tutta la buona volontà, non riusciamo a comporendere come questo veto si concili con i principi e i dettami della Chiesa.

 

La Chiesa, nel suo interno, è abitata da gay, la qualcosa non ci provoca alcun sentimento di disapprovazione, perché il nostri giudizi, quando li diamo (raramente), poggiano su ben altri elementi (l'onestà, la competenza, il buonsenso, la tolleranza, l'intelligenza relazionale, l'amore per il prossimo ecc) e non sul "genere". La sua idea che i gay siano tutti anticlericali è davvero paradossale, perché semmai è vero il contrario, che la chiesa, ufficiale, è contro i gay.

 

Giallombardo ha dato uno sguardo alla presenza gay nella Chiesa per una ragione sepmplicissima: le gerarchie ecclesiastiche farebbero bene ad affrontare la questione con la sensibilità che essa richiede, invece che esorcizzarla o fare finta di niente per giustificare anacronistici veti

Anonimo 09 maggio :03

Incredibile questa crociata contro i preti ed a favore degli omosessuali, dell'esoterico Giallombardo.

Fortuna che ci sono pure tanti preti onesti e coraggiosi che praticano il magistero con Fede e che sono la stragrande maggioranza nella Chiesa. Bisogna anche dire che la percentuale di preti pedofili nella Chiesa è inferiore a quella che si trova nella società o nella politica, dunque un ottimo motivo per fidarsi dei preti e per mandare i figli al catechismo.

 

Ritornando al discorso dei gay, la maggiorparte di essi sono anti-clericali e contro il Papa e comunque mantengono comportamenti fuori dalla logica del cattolicesimo. Loro si ritengono persone normali, ma sono degli esaltati esibizionisti.

Anonimo 08 maggio :18

Cominciamo con un pretino che ha le porte aperte in curia (per i preti anziani ci sono anticamere lunghissime), è giovane e si mormora possa diventare il nuovo parroco della Cattedrale. Andiamo poi alle relazioni di lungo periodo dell'altro soggetto, prima con un bel nuotatore, ultimamente con un insegnante, ormai è una relazione di lungo periodo, inframezzato con tante sortite alla Favorita. Posso continuare e continuare, ma mi fermo qui. Sappiano che ormai il Re è nudo, non si possono più permettere questa VERGOGNOSA ipocrisia, che la finiscano. M.

norolandi 08 maggio :09

Non ha alcuna importanza se un sacerdote ha una sessualità orientata verso l'omosessualità o verso l'eterosessualità. E' importante che la sappia controllare, fedele ai voti di castità, di obbedienza e di povertà che liberamente ha voluto contrarre. Se poi uno si è consacrato per scherzo... allora la cosa cambia.In tal caso che si dia all'amplesso con chi (maschio o femmina) meglio gli aggrada. Si sa che "cu futti futti, Diu pirduna a tutti".

                                                                                                                    Noro Landi

Anonimo 08 maggio :11
L'utente ha risposto al commento anonimo del 08 maggio 2011. Visualizza »

Il Papa ha più volte ribadito di non ordinare quegli uomini che presentino tendenze omosessuali, quindi non c'è niente di ipocrita nelle direttive della Chiesa. Forse questo signor giornalista non sa che molte persone tengono nascosto il loro essere gay e lo mostrano solo dopo tanti anni (sempre ammesso che lo mostrino). Se un sacerdote ammette di essere gay non significa che la Chiesa ordina anche i gay. Continui a strumentalizzare, vedo che si sta dando da fare.

ho vissuto per anni da cattolico praticante a stretto contatto con seminaristi e gerarchie. la stragande maggioranza era gay. quanto deve durare questo teatrino di finzione e di doppia morale?  perchè non lasciare che le persone si possano liberamente voler bene?

G.

Anonimo 07 maggio :12

 Ma quanti articoli sforna al giorno su omofobia e chiesa cattolica? Non so se siano più "fobiche" le persone a cui viene da vomitare al solo pensare un rapporto sessuale tra persone dello stesso sesso (non vedo poi cosa ci sia di strano a provare questa sensazione...) o lei, ossessionato da questo tema...

Anonimo 07 maggio :18

Il Papa ha più volte ribadito di non ordinare quegli uomini che presentino tendenze omosessuali, quindi non c'è niente di ipocrita nelle direttive della Chiesa. Forse questo signor giornalista non sa che molte persone tengono nascosto il loro essere gay e lo mostrano solo dopo tanti anni (sempre ammesso che lo mostrino). Se un sacerdote ammette di essere gay non significa che la Chiesa ordina anche i gay. Continui a strumentalizzare, vedo che si sta dando da fare.

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