Con ogni probabilità nasce oggi a Palermo il nuovo “Piano regionale rifiuti 2009”. Ciò significa che presto si potrebbe, finalmente, festeggiare la certezza di aver salvato la Sicilia dal “vento di follia” che aveva spinto nell’Isola i vetusti “termovalorizzatori a camino”? A lume di logica, parrebbe proprio di sì. Sembra possibile che venga una parola tecnicamente ed istituzionalmente ufficiale, per allontanare dai territori siciliani queste vere e proprie bombe ecologiche legali. Roba che, ormai, i loro produttori “riescono a piazzarli” solo in Africa o nei paesi dell’Est-Europa.
Sede dell’evento sarà lo storico Palazzo Vincenzo Florio, negli uffici dell’ARRA, dove è prevista la riunione finale della “Commissione dei quindici esperti” (presieduta dal Prefetto Anna Maria Cancellieri), incaricata dal Governo regionale di studiare, e proporre, tutti i possibili ed opportuni aggiornamenti, metodologici, organizzativi, tecnologici, del cosiddetto “Piano regionale dei rifiuti Cuffaro 2002”.
La Commissione che, nei 45 giorni affidati, ha svolto i suoi lavori, tenendo conto “di una inversione di tendenza” condensata in tre direttive strategiche fornite dal Governo: 1) l’adozione generalizzata ed obbligatoria, su tutto il territorio regionale, della “raccolta differenziata spinta”, quale inderogabile presupposto della filiera regionali dei rifiuti, anche in attuazione delle norme di legge (europea, nazionale e regionale) che impongono alla Sicilia il raggiungimento, almeno dell’obiettivo del 65% di differenziata, entro il 31 dicembre 2011; 2) l’opportunità di individuare le condizioni, e le circostanziate esigenze, di smaltimento dei rifiuti, valutando diversi modelli organizzativi e funzionali, da poter spalmare, poi, provincia per provincia, seguendo la logica della riforma territoriale degli ATO; 3) l’identificazione delle più innovative metodologie di smaltimento dei rifiuti utilizzabili in Sicilia, stante la scelta governativa di volere utilizzare solo le più moderne tecnologie di ultima generazione, con priorità a quelle che esprimono il minor impatto ecoambientale. In particolare, il Presidente della Regione ha già più volte sottolineato la sua espressa contrarietà ad impianti di smaltimento corredati da“camino”, che possano immettere nell’atmosfera altri ed alti quantitativi di fumi e vapori.
Nei giorni scorsi sui lavori della Commissione – che sino allora erano stati doverosamente avvolti da un corretto riserbo – si erano diffuse sulla stampa delle indiscrezioni “anomale”, che raccontavano - illogicamente in base alle direttive strategiche ricevute - di “porte lasciate aperte” alla possibilità di realizzare in Sicilia almeno due termovalorizzatori classici; uno ad ovest l’altro ad est. Certo più piccolini ma, addirittura indicandone la destinazione di quello per la Sicilia occidentale, collocandola alle porte di Agrigento.
“Indiscrezioni” infondate. Anzitutto, perché la scelta dei siti degli eventuali impianti di smaltimento da realizzare, non sono di pertinenza della Commissione, ma sono riconducibili solo alla esclusiva responsabilità politica del Governo regionale, trattandosi di un atto di pianificazione.
Ma allora ci siamo chiesti, perché sono state immesse nel “circuito dell’informazione” queste “bufale”? Ambizioni frustrate o suggerimenti impropri ed interessati? Abbiano chiesto un parere su questi fatti ad un esperto protagonista lombardo dell’industria dei rifiuti. “Il mondo degli appalti e dei lavori pubblici, a volte, funziona come il campionato di calcio – ci risponde il nostro autorevole interlocutore- quando si sostiene che gli arbitri, durante le partite, possano scontare una certa sudditanza psicologica quando in campo vi sono squadre blasonate, tipo Milan, Inter e Juve. Non dimentichiamo, comunque, che stiamo parlando di un possibile business almeno attorno ai 5 miliardi e mezzo di euro; lavori che si contraddistinguono per un alto tasso d’utile”.
E vediamolo chi possono essere queste grandi “società blasonate del business rifiuti” che potrebbero, involontariamente, solo manifestando un loro generico interessamento, suscitare sudditanza psicologica negli “arbitri” che dovrebbero consigliare al Governo regionale come aggiornare il Piano regionale dei rifiuti 2002.
I soliti boatos incontrollabili, spiegano che il “partito politico siciliano dei termovalorizzatori” non demorde ancora. Non vuole mollare. Da buon elemento patogeno “trasversale” (Udc + pezzi PDL) avrebbe pensato bene di stimolare con discrezione l’allargamento della possibile platea delle grandi imprese del Nord, a cui far venire l’acquolina in bocca per un eventuale nuovo business siciliano di incenerimento-rifiuti. Adesso, oltre alla Falck, i boatos, preannuncerebbero l’ingresso in campo di due colossi del settore: la milanese “A2A” e la “Impregilo”. Ma, di più, se la vicenda termovalorizzatori in Sicilia si dovesse riaprire ufficialmente, si sussurra, stavolta, la cosa potrebbe interessare anche ad un'altra forte “santa alleanza imprenditoriale”, come quella “Umbro-laziale”, tra la “Sorain”, proprietaria della più grande discarica d’Europa (ndr. Malagrotta),e “il gruppo Todini”, notoriamente vicino politicamente allo stesso Premier.
Tornando ai lavori della Commissione, va detto che questa ultima riunione ha lo scopo di dare la definitiva impostazione organica al nuovo Piano. Procedendo all’assemblaggio degli studi analitici aggiornati, sin qui acquisiti, con le schede tematiche metodologiche ed i possibili profili tecnologici. Probabilmente – maltempo e voli aerei permettendo - si tradurrà in una riunione fiume di non meno di otto ore. La Commissione, su più punti del Piano, si è ripromessa di proporre due o tre opzioni differenti, al fine di offrire al Governo regionale il massimo spettro di scelte corrette, e tecnicamente fattibili, da valutare nell’ambito della “sua decisione politica”conclusiva.
Infatti, dovrà essere l’autorità politica ad incrociare modelli organizzativi e tecnologie, per poter scegliere, strumenti operativi funzionali, da calare nelle specificità dei territori delle nove province. Non a caso, tra gli elaborati, ricopre un ruolo preminente lo studio sulle quantità e le peculiarità dei rifiuti che vengono prodotti nei vari territori della Sicilia. La logica razionale del “nuovo Piano”, quindi, privilegerà organizzazioni ed impianti connaturati e finalizzati alle specifiche quantità e tipologie dei rifiuti da trattare.
Per esplicitare il concetto, i rifiuti prodotti in grandi città, modernamente consumistiche, come Palermo e Catania, hanno caratteristiche abbastanza simili, con una forte componente di elementi solidi ed a base chimica. Mentre, risultano differenti quelli prodotti in zone interne, tipo Enna e Caltanissetta, simili tra loro, dove la componente “dell’umido” di origine vegetale risulta ben maggiore, addirittura, sopravanza la plastica, la carta e l’alluminio. Per cui, logica vorrebbe che ricorresse nei due esempi contrapposti a due tecnologie di smaltimento differenti. La Commissione, è orientata sbilanciarsi solo su un tema: la raccomandazione al governo di prevedere in ogni provincia da uno a tre “impianti di compostaggio” (a secondo le dimensioni dei territori provinciali) per il trattamento, “naturale”, della frazione umida dei rifiuti di derivazione vegetale, per la produzione di una ottima ed utile qualità di concime agricolo biologico.
Sui lavori della Commissione, di ufficiale sinora sono trapelate solo due anticipazioni su materia definita “non contrattabile”:
1) L’istituzione generalizzata in tutto il territorio regionale della “raccolta differenziata spinta” e del riciclo e riuso dei materiali recuperati tra i rifiuti. A tal proposito la Commissione dovrà fornire al Governo ed ai legislatori delle precise indicazioni tecniche su un relativo sistema normativo “sanzionatorio” (multe severissime per i trasgressori) e “premiale” (vantaggiosi sconti progressivi, per le famiglie, sulla tassa-immondizie), che sappia incentivare i cittadini nell’aderire al nuovo modo “ecologico”di conferire i rifiuti alle aziende di nettezza urbana;
2) “La differenziata” con annesso riciclo e riuso dei materiali è la scelta di fondo che cambia, di gran lunga, i numeri ed i volumi dei rifiuti da dover smaltire. Dalla precedente “enorme” previsione regionale complessiva di circa 2 milioni e mezzo di tonnellate all’anno, si dovrebbe passare ad una loro significativa riduzione, in una “forbice”, al massimo, tra le 800mila tonnellate ed il milione. Con conseguente e diretta significativa riduzione delle dimensioni e delle capacità degli impianti industriali di “smaltimento finale” da realizzare.
Rossana Interlandi, direttore regionale dell’assessorato Ambiente, rompe il suo rigoroso riserbo sulla vicenda, solo per spiegarci l’iter amministrativo-politico del nuovo Piano: “Ultimati i lavori, entro il 31 dicembre potremo consegnare al Governo regionale la relazione conclusiva, che fungerà da base all’atto di pianificazione ed indirizzo che dovrà essere emanato dalla Giunta, ed inviato all’organismo ministeriale preposto alla valutazione dell’impatto ambientale strategico (VAS), che avrà 45 giorni di tempo per esprimere il suo parere e le sue eventuali osservazioni”.
Aggiungiamo noi che così Lombardo potrebbe sottoporre il nuovo Piano al vaglio ed alla discussione dell’ARS, come Pd ed ambientalisti hanno sempre richiesto, in polemica con il vecchio “Piano Cuffaro del 2002”, che dall’ARS, invece, non ci è mai passato.
I termovalorizzatori sono osceni, non si possono guardare, grazie Presidente Lombardo e Buone Feste.
Tante belle cose dai siciliani che amano seriamente la Sicilia.
Presidente Lombardo la prego protegga la Sicilia, tolleranza ZERO (adesso lo diciamo noi!) BASTA con gli scempi nella nostra amata Sicilia. Il clima sta cambiando anche in Sicilia, sarebbe una follia piazzare queste bombe ecologiche nella nostra Isola, se la amiamo veramente dobbiamo impedire con tutte le forze, che alcuni scellerati devastino la Sicilia per sempre. La Sicilia è un'Isola che molti ci invidiano, è unica per patrimonio architettonico, storico, culturale, naturalistico, pensiamo alla qualità della vita e non l'arricchimento a tutti i costi, la natura si sta ribellando ci sta avvertendo che qualcosa non va, ascoltiamola prima che sia troppo tardi, bisogna puntare alle soluzioni con minor impatto ambientale, o sarà la fine.
Per il nostro Presidente Lombardo :Grazie,perchè sappiamo quanto è stato difficile combattere contro "l'armata"dei termovalorizzatori.Le auguriamo un sereno Natale.Con la sua scelta coraggiosa ha dimostrato di amare la Sicilia.
Soltanto per dire che gli articoli del dott.Panzica, di raro pregio giornalistico, da un pò di tempo a questa parte si possono leggere a tempo sempre più ridotto. Sicuramente mi sbaglio e Ve ne sarò grato se me ne date conferma, però, visto che questi argomenti sono di interesse corrente (rifiuti, termovalorizzatori, mancata raccolta differenziata, cialtronesca gestione dell AMIA SPA, piano Lo Cicero, mafia dei colletti bianchi (untochable!) ... perchè non ce li lasciate per 24 ore in più...sempre che non ci siano problemi!!! Intanto...auguri di Buon Natale
Sig. Panzica, grazie, ma così SiciliaInformazioni diventa un giornale a puntate... tutti aspettiamo l' esito dei lavori della commissione, e nessuno ce lo dice...Un appunto però va fatto su quel che dice la Sig. ra Interlandi (sembra che la Sig.ra proprio non vuole cambiare atteggiamento di fondo), addirittura Lei prende per buono quel che dice, senza commento alcuno !!
Non è l' organismo ministeriale preposto alla valutazione dell’impatto ambientale strategico (VAS), le norme sono precise per questo precesso che prevede la partecipazione della popolazione locale...e lo prevede inoltre
anche la direttiva 2003/35/CE (prevede la partecipazione del pubblico nell'elaborazione di taluni piani e programmi in materia ambientale ...)
Per quel che riguarda la VAS che finalmente si applica anche per il piano cave...riporto queste fondamentali nozioni:
La Valutazione Ambientale Strategica (di seguito indicata come VAS ) è un processo di supporto alla decisione che è stato introdotto nello scenario programmatico europeo dalla Direttiva 2001/42/CE del 27 giugno 2001 “Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente” per consentire la valutazione degli effetti di implementazione di determinati piani e programmi adottati da un’autorità competente che possono avere effetti significativi sull’ambiente.
Essa valuta le implicazioni sull’ambiente al pari di altre valutazioni strategiche che riguardano gli impatti dei piani sul bilancio energetico, sull’economia, sulle ricadute sociali all’interno dei modelli di “sviluppo sostenibile”, a partire dalle prime fasi del processo decisionale.
Tale valutazione non si riferisce alle opere, come nella VIA, ma a piani e programmi, assumendo per queste caratteristiche più generali la denominazione “strategica”.
La valutazione ambientale strategica riguarda i piani e programmi di intervento sul territorio ed è preordinata a garantire che gli effetti sull'ambiente derivanti dall'attuazione di detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione. Ed è per questo motivo che la partecipazione degli stakeholder deve essere facilitata e agevolata con una procedura semplice e accessibile, sia attraverso forum di discussione attivi su internet che attraverso incontri veri e propri.
Pertanto sarà impossibile discutere in questa fase su inceneritori si o inceneritori no - la decisione non può essere presa sopra la testa di tutti... Sarà necessario stabilire prima, se il residuo non reciclabile potrà essere evitato...e sarebbe necessario evitarlo man mano in quanto - per la legge della natura - quel che non è riciclabile è veleno ed inquinamento...e pertanto non dovrebbe essere prodotto
La raccolta differenziata è essenziale per l'uso dei termovalorizzatori.
Impianti del genere, infatti, mica possono bruciare l'immondizia direttamente nei sacchetti che noi buttiamo nel cassonetto!
I forni dei termovalorizzatori possono ricevere solo materiale combustibile dal quale sia stata estratta almeno la componente in plastica, gomma, vetro e metalli.
Dove non esiste la raccolta differenziata, l'immondizia deve essere selezionata, prima di poter essere adoperata per l'alimentazione delle caldaie e questo rende antieconomica tutta l'operazione di smaltimento dei rifiuti mediante questi impianti termici.
Oltretutto, la raccolta differenziata rende possibile, oltre allo smaltimento dei R.S.U, anche il riciclo di materiali importantissimi come i metalli (rame, ferro, alluminio, ecc.), il vetro che è riutilizzabile praticamente all'infinito, la gomma e soprattutto la plastica. Questo tipo di materiale, infatti, dopo un'ulteriore cernita all'atto del conferimento in discarica, può servire alla fabbricazione di mille altri manufatti, da maglioni, a paraurti per le vetture, bottiglie per uso alimentare e moltissimi altri oggetti che si possono produrre mediante il PET (PoliEtilenTereftalato), il PE (PoliEtilene) ed i tanti altri polimeri sintetici entrati nell'uso comune.
Raccolta differenziata e termovalorizzatori per la produzione di energia dai rifiuti, sono dunque un binomio inscindibile. Se non c’è l’una non ci può essere l’altro.
Credo sia importante tenerlo presente nelle decisioni future che dovranno essere prese con la riforma degli ATO.
o si fanno gli inceneritori, o si fa la racdcolta differenziata.
l'una esclude l'altra.
fate un po' voi...
Presidente Lombardo la prego protegga la Sicilia, tolleranza ZERO (adesso lo diciamo noi!) BASTA con gli scempi nella nostra amata Sicilia. Il clima sta cambiando anche in Sicilia, sarebbe una follia piazzare queste bombe ecologiche nella nostra Isola, se la amiamo veramente dobbiamo impedire con tutte le forze, che alcuni scellerati devastino la Sicilia per sempre. La Sicilia è un'Isola che molti ci invidiano, è unica per patrimonio architettonico, storico, culturale, naturalistico, pensiamo alla qualità della vita e non l'arricchimento a tutti i costi, la natura si sta ribellando ci sta avvertendo che qualcosa non va, ascoltiamola prima che sia troppo tardi, bisogna puntare alle soluzioni con minor impatto ambientale, o sarà la fine.
Termovalorizzatori NOOOOOOOOOO !!
W il movimento a 5 Stelle !!!
Presidente Lombardo la prego protegga la Sicilia, tolleranza ZERO (adesso lo diciamo noi!) BASTA con gli scempi nella nostra amata Sicilia. Il clima sta cambiando anche in Sicilia, sarebbe una follia piazzare queste bombe ecologiche nella nostra Isola, se la amiamo veramente dobbiamo impedire con tutte le forze, che alcuni scellerati devastino la Sicilia per sempre. La Sicilia è un'Isola che molti ci invidiano, è unica per patrimonio architettonico, storico, culturale, naturalistico, pensiamo alla qualità della vita e non l'arricchimento a tutti i costi, la natura si sta ribellando ci sta avvertendo che qualcosa non va, ascoltiamola prima che sia troppo tardi, bisogna puntare alle soluzioni con minor impatto ambientale, o sarà la fine.