La Giunta sezionale della Associazione Nazionale dei Magistrati di Catania ha sviluppato, partendo da casi pratici, una analisi comparata del differente iter che subirebbero le indagini a seconda del regime giuridico applicabile prima e dopo la riforma che il Governo intende introdurre al regime delle intercettazioni.
La notevole di questa analisi, che si aggiunge a quella, particolarmente incisiva, che è stata presentata alcuni mesi addietro dal dott. Cascini nel quotidiano La Repubblica, ne consiglia la divulgazione perché incisivo strumento di informazione dei cittadini, normalmente orientati, purtroppo, da articoli di stampa sommari e del tutto approssimativi e da commenti spesso guidati da pregiudiziali interessi politici
Caso primo
Il fatto:
In una determinata zona residenziale si riscontrano nell’arco di poche settimane un rilevante numero di furti in abitazione. In un caso si è trattato di vera e propria rapina in quanto il proprietario, presente in casa, è stato legato ed imbavagliato.
In occasione di uno dei furti viene notata una vettura in sosta non appartenente a residente ed intestata a pregiudicato (Sempronio).
Sviluppo dell’indagine
Vengono richiesti ed ottenuti i tabulati delle celle telefoniche della zona dei furti per riscontrare la presenza dell’utenza in uso a SEMPRONIO, ma l’accertamento dà esito negativo.
Sussistendo gravi indizi di reato (i furti sono già stati perpetrati) e ricorrendone l’indispensabilità (l’esibizione dei tabulati non ha fornito riscontri) vengono attivate intercettazioni telefoniche sull’utenza di SEMPRONIO ed ambientali sulla vettura dello stesso SEMPRONIO.
L’intercettazione ambientale sulla vettura consente di seguire in tempo reale l’organizzazione del successivo furto e di arrestare SEMPRONIO in flagranza di reato.
Conclusione: Sentenza di condanna
b)con il regime giuridico proposto dal disegno di legge
Vengono richiesti ed ottenuti i tabulati delle celle telefoniche della zona dei furti per riscontrare la presenza dell’utenza in uso a SEMPRONIO, ma l’accertamento dà esito negativo (tale accertamento è consentito anche dalla nuova normativa).
Non vi sono pertanto evidenti indizi di reato nei confronti di Sempronio e si decide di intensificare la sorveglianza nella zona.
I furti nella zona non si ripetono, ma cominciano a verificarsi in un quartiere contiguo ora meno sorvegliato.
Dopo diversi mesi SEMPRONIO viene arrestato in flagranza durante un colpo “sfortunato”.
Conclusione:
sentenza di condanna ma solo dopo la commissione di un numero rilevante di reati che non si sarebbero verificati
Altro caso:
– Tentato omicidio di Tizio
in data 1.1.01 giunge in ospedale Tizio con ferita da taglio all’addome;
Tizio dichiara di essere caduto in casa e di essersi ferito con una forbice;
Caia, moglie di Tizio, dichiara di essere stata presente al fatto, ma di non aver visto con esattezza la dinamica dell’incidente;
Mevio, chirurgo che opera Tizio, rappresenta al magistrato che la ferita è molto profonda ed è difficilmente riconducibile ad un colpo accidentale;
il magistrato apre dunque un procedimento nei confronti di ignoti per il reato di tentato omicidio e riascolta Tizio e Caia che confermano la versione già fornita (incidente domestico).
Sviluppo dell’indagine
a) con l’attuale sistema
Viene disposta perquisizione nell’abitazione di Tizio e Caia: si rinvengono tracce di sangue.
Viene disposto il sequestro della forbice con la quale Tizio riferisce di essersi ferito, ma la stessa è incompatibile con la ferita riscontrata.
Le incongruenze nel racconto di Tizio e le indicazioni del chirurgo Mevio integrano gravi indizi del reato di tentato omicidio e si dispone l’intercettazione sulle utenze telefoniche in uso a Tizio e Caia nonché l’intercettazione tra presenti nella stanza di ospedale (indispensabili stante la mancata collaborazione della persona offesa);
Dalle intercettazioni emerge un vero e proprio stato di soggezione di Tizio a Caia e le lamentele di Caia nei confronti di Tizio per non aver “raccontato” una storia più verosimile dell’accaduto. In una conversazione con Caietta (figlia della coppia) TIZIO le confida di essere stato colpito proprio da CAIA e con un coltello
CAIA viene pertanto sottoposta a misura cautelare e rende piena confessione.
conclusione
SENTENZA DI CONDANNA.
b) con il regime giuridico proposto dal disegno di legge
viene disposta perquisizione nell’abitazione di Tizio e Caia: si rinvengono tracce di sangue.
Viene disposto il sequestro della forbice con la quale Tizio riferisce di essersi ferito, ma la stessa è incompatibile con la ferita riscontrata.
IN ASSENZA DI COLLABORAZIONE DELLA P.O. NESSUN ALTRO ACCERTAMENTO E’ POSSIBILE
ARCHIVIAZIONE PROCEDIMENTO
Altro caso
In data xxx veniva rinvenuto presso la casa Circondariale di Vigata il corpo esanime di un detenuto all’interno del proprio letto.
L’autopsia consentiva solo individuare le cause della morte in una asfissia acuta (non chiarendo se la stessa asfissia fosse riconducibile ad elementi naturali o violenti).
Alcuni elementi di fatto lasciavano tuttavia supporre che la morte non fosse avvenuta per cause naturali (in particolare destava sospetto la posizione di rinvenimento del cadavere prono, con il viso rivolto innaturalmente contro il materasso).
La morte risultava avvenuta nelle prime ore del mattino, ma i compagni di cella (principali indagati) avevano dato l’allarme solo in tarda sera: sostenevano di avere pensato che il deceduto avesse dormito tutta la giornata.
Sviluppo dell’indagine
A) con l’attuale sistema
Vengono interrogati più volte i compagni di cella che riferiscono di una litigio intervenuto il giorno precedente tra il morto ed uno di loro (Mevio);
Sussistono gravi indizi di reato (omicidio) e vengono pertanto attivate intercettazioni all’interno della cella (che non è considerata luogo di privata dimora);
L’intercettazione ambientale consente, tuttavia di appurare la buona fede dei detenuti (compreso MEVIO) e di ricondurre la morte a cause naturali.
conclusione
ARCHIVIAZIONE PROCEDIMENTO
b) con il regime previsto dal ddl
Vengono interrogati più volte i compagni di cella che riferiscono di una litigio intervenuto il giorno precedente tra il morto ed uno di loro (Mevio);
Sussistono a carico di tutti i compagni di cella del morto gravi indizi di reato, ma, atteso che il reato è già stato perpetrato, non possono essere attivate intercettazioni ambientali (che, infatti presuppongono che si stia ancora svolgendo l’attività criminosa);
Il PM esercita l’azione penale nei confronti di Mevio.
conclusione
(plausibile)
SENTENZA DI CONDANNA
Mi sembra che non occorrano commenti.
non c'è nulla di cui meravigliarsi, infatti vengono denominate leggi ad personam proprio per un interesse (ipotetico) di qualcuno con la Q maiuscola che potrebbe trarne giovamento in alcune importanti indagini in corso; non è la prima e.. aspettiamocene altre.. A questo punto visto che sono anni che ciò accade alla luce del sole e luminari dedicano la loro conoscenza e cultura a favore di queste nobili iniziative, io sarei per una proposta che ho sentito da un emerito e stimato direttore.. Facciamo leggi speciali per l'attuale premier, così , visto che tanto si mobilita l'intero parlamento per l'approvazione di queste leggi, evitiamo almeno di fare meno danni possibili alla colletività, a chi indaga e cerca già in estrema difficoltà a produrre prove. Non dimentichiamo che il non finanziare adeguatamente il settore giustizia è un altro modo di leggiferare in maniera subdola.. mettendo in difficoltà chi deve condurre le indagini.. quindi come vedete c'è almeno coerenza negli obiettivi.
MX
C'e' da aver paura, per come questo governo tratta in maniera,partigiana,personalistica e superficiale i problemi della giustizia.
però , come diceva "quello" sorge spontanea una domanda:come fanno a collaborare con questo governo e con il ministro pdl in carica attualmente,egregi magistrati che hanno lavorato,fino a poco tempo fa in uffici giudiziari di frontiera?
Hanno dimenticato l'esistenza di questi problemi o fanno finta di ignorarli per evidenti motivi di opportunità?
Vorrei capire. Grazie
Complimenti al dr Fantacchiotti per la chiara esposizione del problema.
ERNESTO GERRATANA-