Cefalù, le sfide di Virgilio
per il San Raffaele Giglio

Cefalù, le sfide di Virgilio <br /> per il San Raffaele Giglio

Da quasi un anno Vittorio Virgilio è il direttore generale dell’ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù, dopo  aver diretto la struttura complessa di chirurgia vascolare e il dipartimento di chirurgia dell’Arnas Garibaldi di Catania ed essere stato direttore generale dell’azienda ospedaliera Policlinico “Gaspare Rodolico” della stessa città oltre che  docente all’Università di Catania in diverse scuole di specializzazione fra cui quella di chirurgia vascolare.

Direttore qual è oggi la situazione del San Raffaele Giglio in tempi di vacche magre e di razionalizzazione della spesa imposta, il quadro si presenta roseo o a tinte fosche?

“Partiamo dai debiti lasciati dalla precedente gestione, nel momento del mio insediamento, undici mesi, fa la linea di credito con la banca era esaurita, era stato utilizzato un fondo di 17 milioni di euro. Il trend andava nella direzione di un disastro economico”.

E quindi ?

“Abbiamo fermato l’emorragia cominciando a restituire 5 milioni di euro recuperando credibilità, continuando a produrre e razionalizzando la spesa. Non solo abbiamo mantenuto il livello delle prestazioni, ma addirittura a novembre eravamo in overbudget, avevamo prodotto di più spendendo meno. Ad agosto per le forniture avevamo speso quanto l’anno precedente. C’erano fornitori non pagati entro i novanta giorni, oggi siamo super gettonati”.

Da dove viene tutta questa produttività?

“Abbiamo attivato e potenziato l’unità per i tumori della mammella, ogni settimana si fanno da tre a quattro interventi importanti, contiamo di arrivare ai 140, 150 interventi all’anno. Inoltre è stata potenziata l’ortopedia e traumatologia l’Ao Trauma international, la più grande comunità di ortopedici al mondo, organismo scientifico mondiale ci ha inserito  tra i 120 centri del pianeta per la formazione in traumatologia”.

Possiamo dire che ci sono delle eccellenze dunque  da garantire?

“Si, mi riferisco a traumatologia ed ortopedia, la riabilitazione altamente qualificata, con ben 64 posti letto, quella pneomologica, cardiologica e neurologica, rappresenta una nostra precisa peculiarità o ancora l’assistenza offerta ai pazienti di sclerosi multipla. Per quanto concerne la chirurgia oncologica abbiamo potenziato la chirurgia oncologica di alta complessità”.

Qualcuno parla anche di presidi insufficienti, di consegne di medici fatte agli infermieri, di parcheggi a pagamento, non tutto è rose e fiori…

“La nostra mission è quella di potenziate tutti gli aspetti innovativi. Sono state inserite la struttura chirurgica la struttura complessa di chirurgia toracica e di neurochirurgia. Il nostro obiettivo è anche quello di avviare sperimentazioni gestionali nelle prestazioni ad oggi non tariffabili nel Sistema sanitario nazionale. Se ci sono delle difficoltà tendiamo a superarle.”

Per quanto riguarda il contenzioso di 42 milioni per prestazioni non riconosciute, il giudizio nel 2011 è passato da amministrativo a civile, a che punto siamo?

“Grava in maniera relativa sotto l’aspetto  gestionale, problema superato per le prestazioni relative agli ultimi anni,  recentemente per gli anni 2011, 2012 e 2013, l’assessorato ha stabilito una penalizzazione del cinque per cento, quindi le prestazioni sono state remunerate, per il resto siamo in attesa del giudizio civile. Nonostante il patrimonio netto negativo abbiamo ampiamente rilanciato l’azienda. Abbiamo abbattuto le liste di attesa per le mammografia, avviato le procedure per i referti online”.

Per quanto riguarda il centro nascite qual è l’aggiornamento?

“La soglia sul territorio nazionale e di 500 parti l’anno, dovremmo rientrarci, ma non spetta a noi decidere”.

La trovo ottimista…

“Intendiamo rispondere alla domanda sanitaria di questo territorio senza rinunciare ad un progetto ambizioso”.

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