C’è già una dotazione di 200 mila euro nel fondo per le produzioni audiovisive seriali con carattere ciclico e continuativo istituito con un apposito disegno di legge approvato dalla giunta di Rosario Crocetta, cosiddetto “ddl Montalbano” e che sarà trasmesso all’Assemblea siciliana. “Non è un progetto ad hoc per la fiction Montalbano – ha spiegato l’assessore regionale al Turismo Michela Stancheris – ma un disegno di legge complessivo per valorizzare il territorio della Sicilia”.
“E’ positivo che, a seguito dell’intervento di imprenditori e mezzi di informazione sul caso Montalbano, la Regione Sicilia abbia deciso di varare una legge per le fiction. Oltre ai fondi, che finora ammonterebbero solo a 200mila euro, servono però semplificazioni burocratiche, snellimento delle procedure e concessione in maniera piu’ rapida dei permessi per le riprese. Proprio questa storia ha dimostrato che il vero problema è l’eccessiva burocrazia, con gli uffici che non comunicano tra di loro, la mano destra che non sa cosa fa la sinistra”.
È quanto dichiara il deputato del Partito democratico e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
“Vedere le scene del commissario Montalbano – spiega Anzaldi – girate in un territorio diverso dalla Sicilia sarebbe un non senso e una falsificazione, oltre che un potenziale danno per il servizio pubblico radiotelevisivo. E’ opportuno, però, che chi realizza un prodotto leader della programmazione Rai, esportato a livello internazionale, sia messo nelle condizioni di operare, senza ostacoli e lungaggini. Si parli allora, ad esempio, delle tempistiche per la concessione del suolo e dei beni culturali. Dopo il caso della fiction Agrodolce, la cui chiusura ha creato un problema economico e occupazionale per la Sicilia, la decisione di rilanciare l’audiovisivo nell’isola è certamente positiva. Non sia vista, però, come un semplice stanziamento di denaro: le produzioni televisive hanno bisogno anche, se non soprattutto, di altro”.
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