Il Presidente regionale dell’Ordine dei Medici, Toti Amato, ha scritto agli assessori alla Salute, Lucia Borsellino, e all’economia, Roberto Agnello, per chiedere loro il ripristino delle risorse a favore dei medici che vogliono conseguire una specializzazione.
La Regione siciliana, infatti, è l’unica regione italiana che non assegna borse di studio ai propri medici a causa dei tagli al bilancio.
Amato vuole incontrare sia la Borsellino quanto Agnello allo scopo di spiegare le ragioni della sua richiesta. L’assessore Agnello ha già risposto favorevolmente, comunicando la sua disponibilità all’incontro.
“Sono certo che anche l’assessore alla salute farà altrettanto”, sostiene il Presidente dell’Ordine dei medici. “Si tratta di una questione estremamente importante, che non interessa solo la categoria”.
Le borse di studio vngono assegnate dal Ministero dell’Università e la Ricerca Scientifica, nella percentuale più ampia.
Le Regioni aggiungono una loro quota, nell’ordine del trenta per cento circa, in maniera da dare una mano a coloro che hanno compiuto il corso di studi e conseguito l’abilitazione, ma non possono esercitare la professione. La legge impone, infati, che i medici – conclusi gli studi universitari e superata l’abilitazione, debbano specializzarsi oppure frequentare dei corsi di formazione di durata triennale per diventare medici di famiglia. Chi non accede ad alcuna delle due strade, resta al palo.
La specializzazione ha un costo, al pari della formazione. E chi i soldi non li ha di casa propria, si trova con un pezzo di carta e delle competenze che non può utilizzare.
Stando alle previsioni nel 2020 il Paese, e la Sicilia in particolare, dovranno importare medici. Senza una pianificazione adeguata e novità che incoraggino l’accesso alla professione medica, il Paese si troverà a corto di medici, com’è avvenuto per gli infermieri, e altrove (Regno Unito e Francia) per gli stessi medici.
Se la Sicilia rimanesse l’unica Regione sprovvista di borse di studio per i giovani medici abilitati, correrebbe più rischi delle altre regioni di dovere importare medici da altri Paesi.











Complimenti (ironici) a Toti Amato che, come spesso accade, si sveglia a danno fatto, dopo mesi di torpore. Qual è l’utilità dell’incontro adesso? Per tutte le regioni occorre stanziare le somme entro il termine (scaduto a luglio). L’assessore Borsellino, e i suoi collaboratori (una in particolar modo che seppur da esterna non ha smesso di lavorare al problema), hanno fatto tutto il possibile – come ben sanno i giovani medici. Sarà interessante, invece, sentire cosa dirà l’assessore Agnello che finora – di fronte ad altre priorità che il Presidente e l’Ars imponevano (vedi tabella H) – non aveva potuto che allargare le braccia.
Gli effetti del buon governo!