(GDB) Riunirsi attorno ad un tavolo e cercare di risolvere i problemi della filatelia, e primo fra tutti quello dell’incremento dei collezionisti tra i giovani, e’ un intento altamente meritevole. Ma se con il termine “generali” si intende veramente convocare “tutti gli attori” del mondo filatelico, e’ necessario avere una visione moderna e super partes della complessa realtà attuale della filatelia in Italia e nel mondo.
Considerato che siamo entrati da anni nell’era informatico/digitale, si notato alcuni mancati inviti, il più rilevante dei quali è quello dei blog filatelici che da qualche anno svolgono una funzione di polo di condensazione di migliaia di collezionisti, prima svolto dalle associazioni filateliche che nell’ultimo decennio, per mancanza di ricambio generazionale, perdono costantemente iscritti.
Non invitati neanche i responsabili dei siti on line di informazione filatelica ovvero quei giornalisti o blogger se si vuole, non professionisti, che diffondono da anni informazione totalmente indipendente.
Non sono stati invitati i responsabili dei siti di vendita online che sono oggi i veicoli di vendita quantitativamente più utilizzati, specialmente per i neofiti e che, per esempio, avrebbero potuto offrire spazi pubblicitari divulgativi gratuiti.
Paradossalmente, in piena era digitale, ogni decisione verrà presa e poi realizzata, verosimilmente senza l’apporto di questi fondamentali media: un approccio che appare alquanto parziale e arcaico e che rischia di rendere poco efficaci le iniziative che si decideranno.
Non meno rilevante appare l’assenza del Club della filatelia d’Oro italiana che come e’ noto si propone, per statuto, un’attività di divulgazione della filatelia in modo completamente autonomo e indipendente e che riunisce oltre cento collezionisti di provata esperienza e molto attivi in tutti i settori, dalla pubblicistica alle esposizioni a concorso, dalle conferenze divulgative alla diffusione nel web delle collezioni tecnicamente più efficaci.
Si nota infine l’assenza del collegio nazionale dei Periti filatelici, una delle due Associazioni di categoria presenti in Italia.
Saranno dunque Stati generali o Stati colonnelli? Si parlerà della reale situazione della filatelia o delle opinioni di alcuni, senza dar voce a tutti?
Di seguito il comunicato stampa diffuso oggi.
“Martedì 21 gennaio si svolgerà a Roma il primo incontro organizzato dall’AFIP, l’Associazione Filatelisti Italiani Professionisti che riunirà intorno ad un tavolo le massime cariche della filatelia italiana, dando il via agli Stati generali della Filatelia.
Hanno confermato la presenza tutti gli invitati:
Ministero Sviluppo Economico
Vice Ministro Dott. Antonio Catricalà e Prof. Angelo Di Stasi
Poste Italiane
Dott.ssa Marisa Giannini, Dott.ssa Raffaella Dionisi e Dott. Andrea Alfieri
Ufficio Filatelico e Numismatica San Marino
Dott.ssa Stacchini
Ufficio Filatelico e Numismatica del Vaticano
Dott. Mauro Olivieri, Dott. Fabrizio Guarniera e Dott. Nicola Di Foggia
Poste Magistrali SMOM
Dott. Marcello Baldini
Unione Stampa Filatelica Italiana
Danilo Bogoni e Dott. Fabio Bonacina
Federazione Società Filateliche Italiane
Ing. Piero Macrelli e Dott. Bruno Crevato Selvaggi
Borsa Filatelica Nazionale
Dott. Sebastiano Cilio
Bolaffi SpA
Dott. Filippo Bolaffi
Associazione Periti Filatelici Italiani Professionisti
Dott. Giorgio Colla e Dott.ssa Manuela Sorani
Associazione Filatelisti Italiani Professionisti (organizzatore)
Dott. Andrea Mulinacci
La presenza di tutti gli attori principali della filatelia italiana è certamente un primo ma significativo successo di questo incontro voluto per concretizzare azioni comuni volte alla rivitalizzazione del mercato filatelico.
“L’obiettivo di tale incontro avrà, come fulcro centrale il confronto su idee ed esigenze delle diverse realtà operanti nel settore filatelico, punto di partenza per una auspicabile fattiva collaborazione” così ha dichiarato Andrea Mulinacci presidente di Afip “Qualsiasi operazione che si riterrà necessaria concretizzare per implementare il numero dei collezionisti, dovrà passare attraverso una collaborazione sinergica tra tutti i maggiori attori del nostro settore che abbiamo voluto invitare, perché solo le competenze specifiche di ognuno di noi, messe insieme, garantiranno il miglior successo”.











Rispondo al signor Giustiziere.
Quello che fanno i collezionisti per la filatelia e’ molto semplice quanto indispensabile alla sua sopravvivenza: comprano i francobolli emessi da Poste italiane le c.d. NOVITÀ, comprano i francobolli da collezione dalle centinaia di negozianti, commercianti, aste, vendite per corrispondenza e online, comprano il materiale filatelico, ovvero fogli di aggiornamento, classificatori, porta buste, pinzette, lenti e ancora i cataloghi e le riviste etc etc. Insomma in estrema sintesi sono quelli che finanziano tutta la baracca, quelli che mettono la mano in tasca…
Se poi la domanda era relativa a conoscere quali iniziative i collezionisti pongono in essere per rilanciare la filatelia, questa va rivolta alle Poste, alle associazioni, alla federazione e a tutti gli organismi che li rappresentano e a quelli che traggono reddito da queste attività: non si può certo chiedere questo ai singoli.
Il paradosso di questa situazione e’ che sono proprio coloro i quali traggono reddito dalla filatelia che hanno trascurato per anni di attivare una adeguata politica di sostegno allo sviluppo del collezionismo.
Cordiali saluti
Mi pare il raduno di chi nella filatelia c’è già e vuole ancora cavarne qulache soldo ma non ha interesse alla filatelia fra 20 anni, tanto saranno in pensione (o morti).
Dico la mia: per rilanciare la filatelia bisogna che la gente veda ed usi i francobolli, e che sian visti ed usati da nuovi utenti, i giovani in particolare. nelle scuole insegnamo ai nostri giovani a scrivere lettere, cartoline, ed usare francobolli ?
Poste Italiane fa usare i francobolli dai suoio impiegati agli sportelli, casomai facendo francobolli delle tariffe di raccomandate e assicurate ?
Abbiam fatto francobolli per le ricorrenze come matrimoni, nascite, ringraziamenti di condoglianze, pubblicizzandoli, in modo che la gente li cerchi per spedire m,issive in queste occasioni ?
In occasione dei francobolli di natale facciamo pubblicità e vendiamo cartoncini augurali che poi si posson far partire con gli (adesso inutili) annulli speciali natalizii ?
E lei cosa sta facendo…? Provo ad immaginare…
vorrei sapere tutti questi signori che fanno questi commenti da due soldi cosa hanno fatto o stanno facendo per la filatelia,
Ne abbiamo le tasche piene di queste iniziative burla. Sono sempre gli stessi. Tutti quelli che potevano portare delle novità guarda caso non sono stati convocati. Basta, per favore! Vogliamo un ricambio generazionale, largo ai giovani !
Questi Signori, come ha già scritto qualcuno, «vivono nell’Ottocento» e non si rendono conto che il mondo è cambiato profondamente. Con le loro scellerate politiche filateliche prima hanno distrutto la filatelia italiana e ora tentano, «in extremis», di rianimare il morto non per risollevarne le sorti, non per investire realmente nei giovani (che rappresentano il futuro!), ma solo per assicurarsi altri lauti guadagni. I prezzi non li fanno più i cataloghi, gonfiati a dismisura dai «soliti noti» e lontanissimi dalla realtà, ma il MERCATO VERO. Il futuro della filatelia è nel web, nelle associazioni filateliche serie (fortunatamente ce ne sono ancora tante!) e in tutte quelle persone (collezionisti, commercianti, periti) che vogliono VERAMENTE il bene della filatelia e che vogliono garantire ad essa un futuro solido e sicuro.
Si chiamano al capezzale del moribondo gli stessi medici che non lo hanno saputo curare per trenta anni e non si interpellano altri con idee diverse e forse migliori… Ma quantomeno più realistiche.
Il problema è già insito negli “esperti” invitati. Dovete sentire le opinioni dei collezionisti rimasti, una sparuta combriccola di illusi che cercano di far sopravvivere una passione già da tempo moribonda, e non di questi soloni professionisti, quindi commercianti, che vendono a prezzi sempre più cari degli oggetti destinati al dimenticatoio uccidendo il collezionismo filatelico.
La tattica dello struzzo non porta alcun vantaggio a nessuno. Ignorare il web e’ un errore gravissimo che da la misura del fatto che chiudersi nella torre D’avorio condurrà al fallimento della filatelia… e allora le aziende cosa venderanno?
Buonanotte … Al secchio
Siamo alle solite. Prosopopea e furbizia. Cosa credono di fare i soliti noti ? Autocelebrarsi ! E’ chiaro ed evidente. Tutti quelli che contano oggi veramente sono stati accuratamente esclusi dalla convocazione. Tutti i più grossi venditori sul web (leggi ebay – delcampe) quelli cioè che fanno i veri prezzi di mercato, tutti gestori dei forum filatelici (leggi F&F e Philweb) quelli cioè che danno voce ai collezionisti, tutti i più grossi studiosi plurimedagliati (leggi Club della Filatelia d’oro) quelli cioè che più di tutti si sono distinti con le loro collezioni in Italia e all’estero, oltre la metà dei Periti Filatelici (leggi Collegio Nazionale Periti Filatelici) guarda caso proprio quelli che essendo più giovani prenderanno le redini nel prossimo futuro. Cosa rimane dunque ? Solo la più cocente delusione. Tutto rimarrà ingessato diritto diritto verso il precipizio.
Bisogna avvisare qualcuno che il mondo e’ cambiato e che la filatelia ottocentesca e’ ormai il passato. Chi ignora il web non ha futuro.
Saluti cordiali a tutti i filatelisti
Le considerazioni addotte nell’articolo sono pefettamente condivisibili. C’è ancora una concezione arcaica della filatelia e gli attori che sono una voce critica all’interno del movimento vengono ignorati.
Si potrebbero sin d’ora già scrivere le conclusioni del convegno.