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Beni culturali, cambia tutto
Gestione integrata pubblico-privato per i tesori d'arte della Sicilia

di Alessandro Bisconti
06 luglio 2010 14:29
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valle templi

Partono i bandi di gara per la gestione integrata dei servizi al pubblico: 60 siti siciliani, otto province coinvolte. La presentazione, questa mattina, nei locali dell'assessorato dei Beni culturali e dell'Identità siciliana. Un'operazione ad ampio raggio, quattro anni rinnovabili, dall'importo di nove milioni di euro e che assume dimensione a livello europeo.

 

Il progetto prevede la cogestione integrata dei servizi e il coinvolgimento delle imprese locali. Dal Castello Maredolce di Palermo, alla casa-museo di Giovanni Verga a Catania, passando per l'area archeologica di Giardini Naxos e la dimora di Pirandello ad Agrigento. Una gestione integrata tra pubblico e privato che passa attraverso una serie di servizi, come la gestione dei punti vendita, l'organizzazione di mostre, il settore della ristorazione, accoglienza e comunicazione. Obiettivo: la valorizzazione dei beni culturali dell'Isola. Partner d'occasione sarà l'assessorato al Turismo. Protagoniste le imprese locali.

kastalia

 

"Da questi bandi passa lo sviluppo della Sicilia - attacca l'assessore regionale ai Beni culturali Gaetano Armao -. Siamo convinti che i beni culturali siano il petrolio bianco della Sicilia. Vogliamo valorizzare le risorse economiche e occupazionali, aumentando la platea di coinvolgimento". Saranno coinvolte otto province siciliane (esclusa solo Enna). Occhio di riguardo per i parchi archeologici.

 

"Il turista che viene in Sicilia - spiega Giuseppe Torcivia docente universitario di Economia - vuole un'organizzazione che consenta di ottimizzare i tempi. E' fondamentale l'elasticità: con poche mosse si possono muovere risorse di milioni di euro. La settimana scorsa a Palermo sono sbarcate cinque navi con 15 mila croceristi. Ad accoglierli, tra gnuri e inquinamento, una città impreparata: urge un cambio di rotta".

 

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Anonimo 07 luglio :44

 

ma allora se i privati gli incassi delle biglietterie li tengono per se, perchè Armao qualche mese fa ha sentito il dovere di aumentare il prezzo dei biglietti al botteghino ? Capisco se ciò vien fatto per rimpinguare le esauste casse regionali ma se invece serve a far lucrare i privati? Non capisco più nulla, eppure Repubblica cronaca di palermo qualche estate fa ha dedicato delle pagine di denuncia su questa storia che i privati tengono i soldi per se con pretesti varie e pretestuosi ricorsi al TAR. Molto strano che al teatro antico si sia messo un privato a staccar biglietti come pure al teatro di siracusa, a lla zona archeologica di selinunte etc....insomma nei principali musei con incassi milionari vien messi dei privati solo per incassare.....mum mum mum

(omissis)..

Anonimo 07 luglio :35
L'utente ha risposto al commento anonimo del 07 luglio 2010. Visualizza »

guardi che negli ultimi 10 anni, sono state 7 o piu' le aziende che si sono mangiate miliardi per realizzare biglietteria, angolo ristoro, produzione di lavori multimediali, siti web ...  milioni di euro .... e GNAM GNAM... non e' successo nulla.

ho saputo che le società che gestiscono le biglietterie delle principali zone archeologiche non riversano i soldi alla Regione per oltre 20 milioni -  e Armao pensa di continuare ad affidare le biglietterie ancora ai privati? MAH!!

Anonimo 07 luglio :06
L'utente ha risposto al commento anonimo del 07 luglio 2010. Visualizza »

probabilmente in questa gestione mista pubblico-privato: al pubblico resterà l'onere di mantenere tutti i costi e al privato daranno il privilegio di stare alla biglietteria così come accaduto con novamusa spa  e federico II (già fallita) che per anni hanno gestito incassando tanti soldini che mai riverseranno nelle casse della Regione. Dove sono i 20 milioni che in 5 anni Novamusa con un pretestuoso ricorso al TAR di Palermo non ha mai riversato? Lo sa Armao che l'assessorato ai beni culturali vanta crediti per oltre 20 milioni? E perchè nessuno s'indigna? E perchè Armao sente il bisogno di aumentare il costo dei biglietti se questi soldi restano ai privati bigliettai?

guardi che negli ultimi 10 anni, sono state 7 o piu' le aziende che si sono mangiate miliardi per realizzare biglietteria, angolo ristoro, produzione di lavori multimediali, siti web ...  milioni di euro .... e GNAM GNAM... non e' successo nulla.

Anonimo 07 luglio :05
L'utente ha risposto al commento anonimo del 07 luglio 2010. Visualizza »

hai detto bene, che tristezza, qui sono così impuniti che alla luce del sole rubano e nessuno di quelli che goverano dice niente. Forse sono tutti impegnati a rubare?

esatto...

e quando lo trovano il tempo pure per lavorare...

Anonimo 07 luglio :25
L'utente ha risposto al commento anonimo del 07 luglio 2010. Visualizza »

come in tutte le aziende compartecipate.... teatri .. sispi ... gesip ... lo scopo non e' altro che quello di potere assumere per favoritismo.

 

che tristezza...

 

hai detto bene, che tristezza, qui sono così impuniti che alla luce del sole rubano e nessuno di quelli che goverano dice niente. Forse sono tutti impegnati a rubare?

Anonimo 07 luglio :24

probabilmente in questa gestione mista pubblico-privato: al pubblico resterà l'onere di mantenere tutti i costi e al privato daranno il privilegio di stare alla biglietteria così come accaduto con novamusa spa  e federico II (già fallita) che per anni hanno gestito incassando tanti soldini che mai riverseranno nelle casse della Regione. Dove sono i 20 milioni che in 5 anni Novamusa con un pretestuoso ricorso al TAR di Palermo non ha mai riversato? Lo sa Armao che l'assessorato ai beni culturali vanta crediti per oltre 20 milioni? E perchè nessuno s'indigna? E perchè Armao sente il bisogno di aumentare il costo dei biglietti se questi soldi restano ai privati bigliettai?

Anonimo 06 luglio :06

come in tutte le aziende compartecipate.... teatri .. sispi ... gesip ... lo scopo non e' altro che quello di potere assumere per favoritismo.

 

che tristezza...

 

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