Lavori in corso. Si tratta il rientro dell’Udc nella giunta di governo in Sicilia. Sia Totò Cuffaro, quanto il Presidente del gruppo parlamentare Mpa, Francesco Musotto, hanno confermato i preliminari per un eventuale ritorno nella maggioranza. Cuffaro ha spiegato che il Presidente Lombardo ha bisogno di un governo più solido, dato che il Pdl, a causa della conflittualità interna, gli sta facendo mancare il terreno sotto i piedi. La qual cosa non è priva di fondamento, perché le anime del Pdl sono tali e tante che non ci capiscono più nemmeno gli addetti ai lavori. E’ il caso di chiamarle correnti?
Il Presidente del Consiglio, Berlusconi, s’arrabbia: sostiene che non esistono nel suo partito le correnti, che si tratta di allucinazioni giornalistiche, come il partito del Sud. Comunque sia – gruppi, correnti, associazioni ecc – la diversità è conclamata e ha stimolato una grande vivacità.
L’inventario non è semplice.
C’è un gruppo che fa capo al coordinatore regionale, Giuseppe Castiglione, e al senatore Pino Firrarello, che è collegato, ma non troppo, al gruppone sulla carta più affollato, guidato da due condottieri “fantasma”, il Ministro della Giustizia Angelino Alfano, e il Presidente del Senato, Renato Schifani, autorevoli ma, proprio per questo, necessariamente defilati.
Coloro che aderiscono a questa corrente, o gruppo, si sono definiti "lealisti". All’interno del “gruppone” ci sono i "pontieri" ed i "fondamentalisti".
I primi, che fanno capo a Angelino Alfano, guardano ad un superamento delle divisioni, ma non a qualunque prezzo; i secondi, non intendono venire a patti con i nemici di sempre, cioè gli ex “ribelli” ed ex autosospesi e (ex ?) sostenitori del partito del Sud, guidati da Gianfranco Miccichè. Il Presidente del Gruppo parlamentare del Parlamento regionale, Vincenzo Leontini, non ha una collocazione ben definita, né pontiere né talebano, ma sta con Schifani e Alfano.
Fra i fondamentalisti c’è, o c’è stato, il Presidente dell’Assemblea siciliana, Francesco Cascio, sostenitore di un rimpasto del governo, molto critico verso il Presidente Lombardo. Gli irriducibili comunque vanno cercati nella Sicilia orientale, sono Firrarello e il Presidente della Provincia di Catania, il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione.
Gli amici di Miccichè possono contare su una discreta adesione della Ministra dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo, l’assessore Titti Bufardeci e altri.
C’è anche il correntone finiano-autonomista, contrario al partito del Sud ma favorevole al governo Lombardo, nel quale ha proposto ed ottenuto una presenza. Questo correntone, a sua volta, ha due anime, quella di Dore Misuraca, di provenienza FI, berlusconiano ma lontano dalle posizioni dei cosiddetti lealisti, e l’ampia area AN, con Granata, Briguglio e Strano, fra gli altri.
L’arcipelago del Pdl siciliano va considerato con interesse perché il Pdl nazionale non è affatto un monolite, come il Premier vorrebbe far credere, e la Sicilia è oggi il terreno di coltura delle divisioni.
Se ci chiedessero che cosa divide gli uni dagli altri, non sapremmo dare alcuna spiegazione, con l’eccezione dei finiani, i quali perseguono a grandi linee la strategia del Presidente della Camera nei grandi temi – etici, sociali – e sulla forma partito. Lavorano per una democratizzazione interna, a cominciare dalla Sicilia, per la quale è stata chiesta una deroga statutaria: costituire i circoli locali e votare i dirigenti a qualsiasi livello.
Tutto questo non c’entra con l’ingresso in giunta di governo dell’Udc? No, non c‘entra, ma fino a un certo punto. Per spiegarlo bisogna varcare lo Stretto e vedere gli eventi siciliani in un panorama nazionale. Berlusconi ed i suoi più stretti collaboratori stanno lavorando ad un patto pre-elettorale con l’Udc per le regionali. Se non ci riescono, quattro o cinque regioni le perdono, oltre a quelle in prevalenza vicine al centrosinistra. La marcia di avvicinamento deve cominciare dall’Isola, dove l’Udc è stato sbattuto fuori dal governo. Un’operazione politica che alla fine è stata avallata, di fatto, dallo stesso Premier.
Il ritorno dell’Udc nel governo siciliano deve “provare” la lealtà dei berlusconiani e servire a creare le condizioni per sedere attorno ad un tavolo insieme con Casini.
E’ perciò riduttivo analizzare gli eventi siciliani dell’ultima ora come dinamiche locali.
Se Lombardo accoglie gli amici-nemici dell’Udc fa un grosso favore al Premier, non c’è dubbio. Se non lo fa, mette in pericolo il risultato elettorale del centrodestra.
Raffaele Lombardo, dunque, è diventato, con maggior forza rispetto alle politiche, l’ago della bilancia, il punto di partenza di un’azione politica del Pdl. Casini resta il più corteggiato dei leader nazionali, ma Lombardo deve stare dalla stessa parte di Casini perché l’Udc possa sedere al tavolo della trattativa con Berlusconi.
Non si sta decidendo, dunque, il ritorno degli uomini di Cuffaro nel governo siciliano, ma qualcosa di più importante.
Pregiatissimo Direttore,
se la ricostruzione della politica siciliana descritta in questo articolo fosse verosimile, potremmo sostenere che abbiamo eletto politici "maschi" validi e credibili.
Infatti il ragionamento è abbastanza logico e percorribile.
Purtroppo, i ragionamenti degli Elettori, quali noi siamo, non coincidono mai con le logiche perverse della politica attuale.
Non che in altri tempi sia stato migliore, ma la differenza sostanziale, tra la politica odierna e quella di numerosi anni fa, erano gli stessi politici "maschi", era il loro intendimento della politica, era l'autorevolezza, era il linguaggio, era l'obiettivo.
Oggi, tutto ciò che interessa al politico "maschio" è il potere della poltrona, il potere del denaro, il potere dell'immunità, il potere di utilizzare le regole della politica ad usum delphini.
Ha mai riflettuto sul perchè nessuna donna riesce in politica ad essere leader? E le poche che ci stanno riuscendo vengono gambizzate?
Perchè i politici "maschi" hanno il terrore che una donna possa conquistarsi il potere, quel potere inteso in quel senso descritto qualche riga prima.
I politici "maschi" preferiscono come colleghe di aula i politici "gay" perchè sono innocui e diventano comunque argomento di divertissemant nei corridoi istituzionali.
Finchè il politico donna non avrà lo stesso potere dei colleghi "maschi" , non chiediamoci il perchè stiamo andando a rotoli!
Sibilla Cumana
Non stiamo andando a rotoli sol perché non ci sono abbastanza donne nella politica nazionale ed in particolare in Sicilia, qui il problema è la mancanza totale di una cultura politica intesa nel significato più puro. Sono d'accordo che la presenza di donne al comando della Regione Siciliana darebbe un impulso reale oltre che un significato di svolta di costume.. No vorrei essere mal inteso, una donna al comando del governo regionale potrebbe dare una mano ad accellerare quel processo di cambiamento radicale a cui vorremmo, buona parte di noi, indirizzarci. Sibilla, non è che per caso vorresti scendere .. in campo ?? Noto in questi ultimi giorni un linguaggio più aperto e leggibile.. e anche più sereno, effetto delle vacanze? Scusa se mi sono permesso una confidenza di troppo! Comunque, per non sminuire quanto detto prima, è vero più donne darebbero sicuramente un contributo più concreto alla politica anche perché notoriamente più sensibili agli eventi quotidiani che ci circondano..
Un caro saluto
MX
Pregiatissimo Direttore,
se la ricostruzione della politica siciliana descritta in questo articolo fosse verosimile, potremmo sostenere che abbiamo eletto politici "maschi" validi e credibili.
Infatti il ragionamento è abbastanza logico e percorribile.
Purtroppo, i ragionamenti degli Elettori, quali noi siamo, non coincidono mai con le logiche perverse della politica attuale.
Non che in altri tempi sia stato migliore, ma la differenza sostanziale, tra la politica odierna e quella di numerosi anni fa, erano gli stessi politici "maschi", era il loro intendimento della politica, era l'autorevolezza, era il linguaggio, era l'obiettivo.
Oggi, tutto ciò che interessa al politico "maschio" è il potere della poltrona, il potere del denaro, il potere dell'immunità, il potere di utilizzare le regole della politica ad usum delphini.
Ha mai riflettuto sul perchè nessuna donna riesce in politica ad essere leader? E le poche che ci stanno riuscendo vengono gambizzate?
Perchè i politici "maschi" hanno il terrore che una donna possa conquistarsi il potere, quel potere inteso in quel senso descritto qualche riga prima.
I politici "maschi" preferiscono come colleghe di aula i politici "gay" perchè sono innocui e diventano comunque argomento di divertissemant nei corridoi istituzionali.
Finchè il politico donna non avrà lo stesso potere dei colleghi "maschi" , non chiediamoci il perchè stiamo andando a rotoli!
Sibilla Cumana
se l'mpa fa' rientrare cuffaro e compari vedrete la mazzata che prende alle prossime elezioni altro che partito del sud ...
sig presidente lombardo meglio andare ad elezioni anticipate che fare rientrare l'udc . tanti siciliani la guardano dalle finestra le persone oneste non si faccia sfuggire la sua unica possibilita per fare del bene ai siciliani
I nostri problemi si risolvono stabilendo obiettivi da mettere nell'agenda del Governo nazionale, tempi e "sanzioni", come fa la Lega, che minaccia crisi di governo quando le cose non le garbano, e così ottiene e aumenta i consensi. Tutto il resto, dal partito del sud al rientro dell'UDC nel governo regionale in vista delle elezioni, è un falso problema che serve solo a confondere le idee. Certo che Berlusconi rivuole l'UDC nel governo regionale ! senza Cuffaro l'elezioni regionali si perderebbero e se si perde la Sicilia si rischia sulle successive elezioni nazionali, che invece daranno una valanga di voti alla Lega. Ma a noi importa che ingrassi la Lega o che riusciamo ad avere le stesse opportunità del Nord? Se siamo per la seconda ipotesi dobbiamo sperare che l'asse Lombardo-Cuffaro non si riformi, perchè solo così diventeremo interessanti a Berlusconi e a Bossi : se Berlusconi perde nell'isola difficilmente vince l'elezioni politiche, Bossi non potrà avere ministri e forse da qui alla fine della legislatura qualcosa di concreto riusce ad incassarla anche la Sicilia. Ma Cuffaro e Casini da che parte stanno? sicuramente dalla loro che, purtroppo non è la nostra, e così finirà a tarallucci e vino. Altro che Waterloo!
Maria da RG, che spera di sbagliarsi.
Divide et Impera. a Lombardo sinora il giochetto è riuscito: ha spezzettato il PDL ( Miccichè, Alfano, Misuraca, Cascio, Castiglione, Schifani, Nania , Scalia, chi riesce più a contare i vari capetti?) ha spaccato l'UDC ( Cuffaro e Romano non sono tanto allineati) e ha creato confusione anche nel PD dove c'è chi lo sostiene e chi non si fa prendere per i fondelli e fa vera opposizione. Con questo movimentismo di alleanze diverse ogni mese, promettendo posti in giunta a destra e a manca, ha sgovernato la Sicilia, ma è rimasto in sella, promettendo tutto a tutti e non mantenendo niente. Volete vedere che anche al leale Miccichè darà solo le briciole? Anche a Napoleone il giochetto riuscì per molti anni, finchè a Waterloo si trovò gli eserciti nemici tutti insieme e finì la sua storia. A quando la Waterloo di Lombardo? Nell'interesse della Sicilia!!